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Lelio Basso (1903-1978) è senz'altro un socialista del Novecento. La sua è un'interpretazione del socialismo originale e a tratti eretica, capace di mescolare materiali diversi e autentici del marxismo, della tradizione di pensiero del movimento operaio e delle più radicali teorie democratiche. Dell'originalità del pensiero di Basso è proprio quanto espresso in tre termini, i quali connotano con altrettanta forza il suo socialismo: uguaglianza, libertà e dignità. Così come lo è un'interpretazione peculiare del terreno costituzionale e di quel particolare campo di tensione rappresentato dai diritti. Alla base della sua attività alla Costituente - in primis tradottasi nell'articolo 3 e nell'articolo 49 - vi è l'urgenza di iscrivere nel nuovo contesto l'obbligo di un cambiamento ugualitario come fondamento della nuova democrazia repubblicana. Questo volume ricostruisce alcune delle principali vicende intellettuali e politiche di questa straordinaria biografia, a partire dal fondamentale intreccio tra elaborazione teorica e attività politica proprio di una intera generazione. Nonostante i silenzi che hanno spesso avvolto il vissuto e il pensiero di Basso, egli non solo rappresenta una voce altra, dissonante, della tradizione socialista, ma offre ancora elementi di interesse all'altezza delle attuali sfide poste dall'immaginazione di una società migliore.